Il cane che desideriamo adottare sarà di razza oppure meticcio? Questa domanda implica che ci si debba preventivamente spogliare dai pregiudizi verso l’una o l’altra categoria che, se alimentati in modo non equilibrato, come peraltro avviene quasi sempre, portano a inopportune ideologie senza costrutto né finalità. Slogan del tipo “adottare è bene, comprare è male” o viceversa sono fini a se stessi e denotano perlomeno una mancata conoscenza di chi è il cane e che cosa ha rappresentato nel corso del nostro processo co-evolutivo. Chi decide di prendere un cane di razza sappia che non sta pagando una vita, perché una vita e l’amore che ne consegue non si pagano, ma un lungo e duro lavoro di selezione finalizzato a ottenere soggetti sani e con precisi standard fisici e caratteriali.
La domanda successiva da porsi è direttamente legata alla precedente: presso quale figura si ha intenzione di adottare un cane? Se si è orientati verso un meticcio la scelta ricade generalmente su un canile o su un soggetto privato che ha fatto accidentalmente accoppiare la propria cagna non sterilizzata; è importante, nel caso del canile, scegliere spinti da motivazioni concrete e non da autogratificazione buonista e ipocrita, del tipo: ‹‹sono migliore degli altri perché salvo una vita››. Al contrario, l’adozione non dovrebbe essere a “scatola chiusa” ma preceduta da richieste d’informazioni sulla provenienza del cane, sul carattere, sul grado di socialità, su eventuali comportamenti anomali. I canili seri non fanno di tutto per sbarazzarsi dei cani ma pretendono a loro volta informazioni sulla famiglia adottante e consigliano il cane più confacente. Lo stesso vale per il privato che regala dei cuccioli: è buona norma chiedere ragguagli sulle modalità di allevamento, sul carattere della madre, sugli stimoli ambientali del primo periodo di vita; una persona attenta al benessere dei propri cuccioli li consegna sverminati, vaccinati e provvisti di microchip, come prescrive la legge.
Nel caso decidessimo di acquistare un cane di razza possiamo rivolgerci a un allevamento o, meno frequentemente, al privato; l’allevamento garantisce generalmente una maggiore attenzione alla genetica grazie ad accoppiamenti mirati. Gli allevatori seri non vendono solo il cane ma forniscono una consulenza competente e costante su un ampio ventaglio di settori: cura, alimentazione, educazione. In alcuni allevamenti è addirittura previsto l’obbligo contrattuale per i futuri proprietari di seguire un corso di pre-adozione che fornisce le principali basi educative e gestionali per una serena convivenza con il nuovo membro della famiglia.
I cani di razza devono avere sempre un pedigree, che non è solo un pezzo di carta da dimenticare in un cassetto ma il certificato che fornisce importanti indicazioni sulla linea di sangue ovvero sul carattere, sulla probabilità di malattie genetiche e sulla morfologia; pertanto i cani senza pedigree non possono essere considerati “di razza”, anche a livello giuridico e legislativo.
Abbiamo considerato dove adottare o acquistare un cane; vediamo dove non farlo per alcun motivo: no ai negozi che espongono cuccioli in vetrina perché nella stragrande maggioranza questi soggetti provengono da “canifici” italiani o dell’est Europa e sono nati e cresciuti in condizioni anti-etologiche, stressanti e abusanti per loro e le madri. No agli annunci “civetta” su internet perché vale lo stesso discorso. No ai privati che regalano cani senza vaccinazioni e senza microchip perché dimostrano di non amare i propri cani. No, con riserva, ai cani provenienti dal sud-Italia o dalla Spagna attraverso il fenomeno dello “staffettismo” perché in buona percentuale possono manifestare problemi seri di privazione sensoriale e di mancata socializzazione. Chi decide di adottare cani “del Sud” deve essere pienamente consapevole di questi possibili rischi ed è il caso che abbia buone conoscenze cinofile e sia fortemente motivato da sentimenti non pregiudizievoli.
In ultima analisi è utile accennare al rapporto razza-esperienza, soprattutto in relazione al primo cane posseduto. Il sacrosanto dubbio che attanaglia molti futuri primi proprietari è quello sulla scelta di una razza più o meno “facile”; in linea strettamente teorica non esistono razze facili o difficili, tutto dipende dalle dimensioni del cane e da quanto si ha voglia di mettersi in gioco, di studiare, di farsi una sana cultura cinofila, di uscire dagli schemi buonisti, pietisti o mediatici. Prima di adottare un cane, di razza o meticcio, è necessario documentarsi a fondo, acquisirlo da persone affidabili e competenti, impegnarsi con coerenza e perseveranza nella relazione tra diversi e nell’educazione.